
Vino italiano: come sarà la vendemmia 2017?
Un’estate italiana caratterizzata da caldo e siccità.
Conseguenza dell’insolito clima degli ultimi mesi è stato il forte impatto sul settore dell’agricoltura. L’innalzamento delle temperature atmosferiche e la scarsità di precipitazioni hanno influito negativamente sulle produzioni, in modo particolare su quella del vino.
Secondo quanto affermato da Coldiretti, sulla base di dati Istat, quest’anno la vendemmia sarà tra le più scarse in assoluto dal dopoguerra. Assoenologi stima un 24% di calo del raccolti, per una produzione che a malapena supererà i 41,1 milioni di ettolitri.
Dal punto di vista qualitativo non ci saranno grandi sconvolgimenti ma, la domanda di esportazione di vino italiano all’estero crescerà del 4,7%.
Produzione di vino in calo, le ripercussioni sul lavoro
Il calo di produzione di vino potrebbe alla lunga avere delle ripercussioni occupazionali, che riguarderanno sia le persone impegnate direttamente nelle cantine e nella distribuzione commerciale, sia nelle attività connesse, come produttori di tappi in sughero, bottiglie, accessori etc.
Nel futuro, il settore, dovrà puntare su attività di promozione e tutela della propria qualità e distintività.
Marketing del vino, un forte richiamo all’italianità
Sono tre i criteri che influenzano la scelta di una bottiglia di vino, primo fra tutti la qualità.
Secondo una analisi di Censis 2017 e Federvini, per il 91,2% degli intervistati presi in analisi, l’italianità di un vino è garanzia di elevata qualità e quindi primo fattore di scelta.
In fase di acquisto il nesso che esiste tra vino e made in Italy è quindi elevatissimo e per ogni azienda della penisola è buona cosa puntare, per le proprie attività marketing, sull’emozionalità suscitata dal nesso tra territori locali, qualità e tipologia di vino.
Come promuovere e garantire l’italianità di un vino
DOC, DOCG, IGT, IGP, DOP, certificazioni vinicole che se applicate in etichetta ne garantiscono la provenienza e la qualità. Bastano da sole?
Più e più volte è capitato di sentire casi di contraffazione dei prodotti vinicoli. Falsi Chianti, Brunello, Prosecco, etc. La domanda del vino italiano genera inevitabilmente fenomeni di illegalità, italiani e stranieri, legati al commercio del prodotto, manovre illecite che non solamente compromettono la qualità del prodotto ma anche la reputazione del brand Made in Italy.
Come può il settore vitivinicolo italiano tutelare e promuovere la propria italianità allo stesso tempo?
Il metodo più semplice, efficace ed economico è l’adozione di una etichettatura digitale, in grado di raccontare al cliente la storia del prodotto e consentire al produttore di tenere traccia del proprio vino dalle primissime fasi di produzione sino al cliente finale.
La tracciabilità, dunque, unita al supporto burocratico sono la chiave del futuro del settore.
Vuoi saperne di più?
Vieni a scoprire tulain
Leggi